Scena prima.

[8] COSTANZA.

Qual contrasto non vince

L'indefesso sudor! Duro è quel sasso;

L'istromento è mal atto;

Inesperta è la mano; e pur dell' opra

Eccomi al fin vicina. Ah sol concedi,

Ch'io la vegga compita;

E da sì acerba vita

Poi mi libera, o Ciel. Se mai la sorte

Ne' dì futuri alcun trasporta a questo

Incognito terreno,

Dirà quel marmo almeno

Il mio caso funesto, e memorando.

Dal traditor Gernando.


Legge.


Costanza abbandonata i giorni suoi

In questo terminò lido straniero.

Amico passeggiero,

Se una tigre non sei,

O vendica, o compiangi. ... I casi miei.

Questa sol manca. A terminar s'attenda

Dunque l'opra, che avanza.


Torna al lavore.
[8]


Quelle:
Haydn, Joseph: L'isola disabitata. Berlin 1786, S. 8-9.
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