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[431] Wien 1. Sept. 1785.
Al mio caro amico Haydn.
Un padre avendo risolto di mandare i suoi figli nel gran mondo stimo doverli affidare alla protezzione e condotta d'un uomo molto celebre in allora, il quale per buona sorte era di più il suo megliore amico. – Eccoli del pari, uom celebre ed amico mio carissimo, i sei miei figli. – Essi sono, è vero, il frutto di una lunga e laboriosa fatica, pur la speranza fatta mi da più amici di vederla almeno in parte compensita m'incorragisce e mi lusinga che questi parti siano per essermi un giorno di qualche consolazione. Tu stesso, amico carissimo, nell'ultimo tuo soggiorno in questa capitale me ne dimostrasti la tua soddisfazione. – Questo tuo suffragio mi anima sopra tutto, perché io le ti raccommandi e mi fa sperare, che non ti sembreranno del tutto indegni del tuo favore. – Piacciati dunque accoglierli benignamente ed esser loro Padre, Guida ed Amico. Da questo momento Io ti cedo i miei diritti sopra di essi, ti supplico però di guardare con indulgenza i[431] difetti, che l'occhio parziale di Padre mi puo aver celati, e di continuar, loro malgrado, la generosa tua amicizia a chi tanto l'apprezza, mentre sono di tutto cuore il suo sincerissimo amico.
Vienna il pmo Settembre 1785.
W.A. Mozart.
Derweilen war auch die Composition des Figaro in vollem Gange, und am 11. November 1785 schreibt der Vater an die Tochter: »Endlich habe ich einen Brief von zwölf Zeilen von Deinem Bruder erhalten. Er bittet um Verzeihung, weil er Hals über Kopf le nozze di Figaro fertig machen muß. Um den Vormittag frei zu haben, hat er alle seine Scolaren auf den Nachmittag verlegt. – An der Musik zweifle ich nicht. Aber es wird ihm viel Laufen und Disputiren kosten, bis er das Buch, welches wirklich aus dem Lustspiele vieler Veränderungen bedarf, so eingerichtet bekömmt, wie er es zu seiner Absicht zu haben wünscht. Er wird bisher nach seiner schönen Manier immer aufgeschoben und sich Zeit gelassen haben, nun muß er mit Ernst daran, weil er vom Oberstkämmerer gedrängt wird.« Der Librettist war jener da Ponte Lorenzo, der durch Baron Wetzlar mit Mozart bekannt geworden war [S. 406]. Diese Arbeit entzog den Maestro so sehr allen Beschäftigungen, die ihm unmittelbar Geld eintrugen, daß er in große Geldverlegenheit gerieth. Er schrieb deßhalb an den Componisten und Musikalienhändler Franz Anton Hoffmeister in Wien, mit dem er die Composition einer Reihe von Kammersachen verabredet hatte, von der die beiden schönen Clavierquartetten in G-moll und Es-dur der Anfang sein sollen, – folgendes Billet, auf dessen Rückseite der Empfänger angemerkt hat: »Den 20. November 1785 mit 2 Ducaten«:
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Mozarts Briefe
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